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13 Febbraio 2023

Il Comitato Diritto alla cura commenta la drammatica vicenda in una Rsa dove una donna si è tolta la vita, “è necessario cambiare le cose”
“Una notizia drammatica che purtroppo spiega con la durezza della realtà la necessità di cambiare le cose”. La notizia è quella di una donna di 67 anni di Ercolano che si è tolta la vita gettandosi dalla finestra della Rsa vicino a Salerno in cui era ospite. Soffriva di problemi psichici e già altre volte aveva tentato il suicidio. Il commento, invece, è del Comitato Diritto alla cura che ha presentato, un mese fa, la proposta di legge popolare sul diritto alla cura per i malati con patologie disabilitanti gravi e gravissime di ordine neurologico, psichico e sensoriale. “Queste – dicono al Comitato – sono morti annunciate”. Perché? “Perché – rispondono – per quanto il personale possa essere attento e scrupoloso, in strutture come le RSA chi soffre di patologie psichiche o neurologiche non può avere le cure e l’assistenza di cui ha bisogno e che può trovare solo in strutture qualificate”.
“Un fatto come questo – continuano – in una struttura qualificata non sarebbe potuto accadere, in primo luogo perché tutta la struttura è studiata e organizzata in modo da proteggere i pazienti anche da se stessi, ad esempio tutte le finestre sono dotate di sistemi di sicurezza che impediscono ai malati di aprirle. In secondo luogo perché nelle RSA è previsto appena il 50% del personale e il 40% di specialisti rispetto ai centri qualificati. Proprio perché si tratta di pazienti che hanno bisogno di molto di più che di una semplice assistenza”. In effetti casi come quelli della signora di Ercolano non sono isolati, solo due anni fa nella stessa zona se ne era verificato uno analogo con un’altra malata, ospite di RSA, che si era tolta la vita gettandosi dalla finestra della sua stanza.
“Quando parliamo di diritto alla cura – dicono al Comitato – parliamo di diritto alla vita, non solo per episodi tragici come questi, ma anche perché senza cure adeguate in strutture qualificate, questi pazienti regrediscono nelle loro malattie, al punto che si stima che abbiano un’aspettativa di vita di circa dieci anni in meno. Di fatto, dal punto di vista medico, vengono abbandonati. È questo che vogliamo cambiare, con una legge che garantisca a questo tipo di malati il loro diritto più importante, essere curati. Oggi quel diritto è negato”. La legge ha già passato il vaglio della prima commissione della Regione. La speranza, espressa dal Comitato, è che venga approvata dal Consiglio regionale al più presto.


Presunto suicidio in una Rsa salernitana, il Comitato Diritto alla Cura: “Subito una legge che tuteli i pazienti”
La legge ha già passato il vaglio della prima commissione della Regione. La speranza, espressa dal Comitato, è che venga approvata dal Consiglio regionale al più presto

Interviene anche il Comitato Diritto alla cura, sulla morte della donna con problemi psichici che si sarebbe tolta la vita, ieri, in una Rsa di Salerno. “Una notizia drammatica che purtroppo spiega con la durezza della realtà la necessità di cambiare le cose”. La notizia è quella di una donna di 67 anni di Ercolano che si è tolta la vita gettandosi dalla finestra della RSA di Salerno, in cui era ospite. Soffriva di problemi psichici e già altre volte aveva tentato il suicidio. Il Comitato Diritto alla cura ha presentato, un mese fa, la Proposta di legge popolare sul diritto alla cura per i malati con patologie disabilitanti gravi e gravissime di ordine neurologico, psichico e sensoriale.
Le riflessioni e l’auspicio
“Queste – dicono dal Comitato – sono morti annunciate. Perché per quanto il personale possa essere attento e scrupoloso, in strutture come le RSA chi soffre di patologie psichiche o neurologiche non può avere le cure e l’assistenza di cui ha bisogno e che può trovare solo in strutture qualificate. Un fatto come questo – continuano – in una struttura qualificata non sarebbe potuto accadere, in primo luogo perché tutta la struttura è studiata e organizzata in modo da proteggere i pazienti anche da se stessi, ad esempio tutte le finestre sono dotate di sistemi di sicurezza che impediscono ai malati di aprirle. In secondo luogo perché nelle RSA è previsto appena il 50% del personale e il 40% di specialisti rispetto ai centri qualificati. Proprio perché si tratta di pazienti che hanno bisogno di molto di più che di una semplice assistenza”. In effetti casi come quelli della signora di Ercolano non sono isolati: solo due anni fa nella stessa zona se ne era verificato uno analogo con un’altra malata, ospite di RSA, che si era tolta la vita gettandosi dalla finestra della sua stanza. “Quando parliamo di diritto alla cura –incalzano dal Comitato – parliamo di diritto alla vita, non solo per episodi tragici come questi, ma anche perché senza cure adeguate in strutture qualificate, questi pazienti regrediscono nelle loro malattie, al punto che si stima che abbiano un’aspettativa di vita di circa dieci anni in meno. Di fatto, dal punto di vista medico, vengono abbandonati. È questo che vogliamo cambiare, con una legge che garantisca a questo tipo di malati il loro diritto più importante, essere curati. Oggi quel diritto è negato”. La legge ha già passato il vaglio della prima commissione della Regione. La speranza, espressa dal Comitato, è che la Proposta di legge venga approvata dal Consiglio regionale al più presto.
Una signora con problemi psichici si toglie la vita in RSA
Il Comitato Diritto alla cura: “Una morte annunciata, dobbiamo cambiare le cose”
Di
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13 Febbraio 2023

Tempo di lettura: 3 minuti
“Una notizia drammatica che purtroppo spiega con la durezza della realtà la necessità di cambiare le cose”. La notizia è quella di una donna di 67 anni di Ercolano che si è tolta la vita gettandosi dalla finestra della RSA vicino a Salerno in cui era ospite. Soffriva di problemi psichici e già altre volte aveva tentato il suicidio. Il commento, invece, è del Comitato Diritto alla cura che ha presentato, un mese fa, la Proposta di legge popolare sul diritto alla cura per i malati con patologie disabilitanti gravi e gravissime di ordine neurologico, psichico e sensoriale. “Queste – dicono al Comitato – sono morti annunciate”. Perché? “Perché – rispondono – per quanto il personale possa essere attento e scrupoloso, in strutture come le RSA chi soffre di patologie psichiche o neurologiche non può avere le cure e l’assistenza di cui ha bisogno e che può trovare solo in strutture qualificate”.
“Un fatto come questo – continuano – in una struttura qualificata non sarebbe potuto accadere, in primo luogo perché tutta la struttura è studiata e organizzata in modo da proteggere i pazienti anche da se stessi, ad esempio tutte le finestre sono dotate di sistemi di sicurezza che impediscono ai malati di aprirle. In secondo luogo perché nelle RSA è previsto appena il 50% del personale e il 40% di specialisti rispetto ai centri qualificati. Proprio perché si tratta di pazienti che hanno bisogno di molto di più che di una semplice assistenza”. In effetti casi come quelli della signora di Ercolano non sono isolati, solo due anni fa nella stessa zona se ne era verificato uno analogo con un’altra malata, ospite di RSA, che si era tolta la vita gettandosi dalla finestra della sua stanza.
“Quando parliamo di diritto alla cura – dicono al Comitato – parliamo di diritto alla vita, non solo per episodi tragici come questi, ma anche perché senza cure adeguate in strutture qualificate, questi pazienti regrediscono nelle loro malattie, al punto che si stima che abbiano un’aspettativa di vita di circa dieci anni in meno. Di fatto, dal punto di vista medico, vengono abbandonati. È questo che vogliamo cambiare, con una legge che garantisca a questo tipo di malati il loro diritto più importante, essere curati. Oggi quel diritto è negato”. La legge ha già passato il vaglio della prima commissione della Regione. La speranza, espressa dal Comitato, è che venga approvata dal Consiglio regionale al più presto.








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L’avvocato Antonio Angrisani, tra i promotori del Comitato Diritto alla Cura, ai microfoni di Radio Alfa per parlare di disabilità, terapie negate, Legge di iniziativa popolare per persone con gravi patologie disabilitanti.
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- SALERNO TODAY, “Comitato Diritto alla Cura: 10mila firme per la Legge di iniziativa popolare”
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- AGROTODAY, “Disabili senza cure: il professore Sica, si mette a disposizione pro bono, delle famiglie che vogliano procedere legalmente”
- INPRIMANEWS, “Disabili senza cure, la posizione dell’ordine degli avvocati”
- SALERNO TODAY, “Villa dei Fiori, disabili senza cure: Silverio Sica offre consulenze gratuite alle famiglie”
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- DENTRO SALERNO, “Agro-Nocerino-Sarnese: Comitato diritto alla cura, Legge d’ iniziativa popolare per cura disabili gravi, oltre 200 firme nelle prime ore”
- IL GIORNALE DI SALERNO, “Legge di iniziativa popolare per la cura dei disabili gravi: oltre 200 firme nelle prime ore”
- INPRIMANEWS, “Cure per i disabili, in poche ore oltre 200 firme”
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- SALERNO TODAY, “Una legge di iniziativa popolare per il diritto alle cure riabilitative, parte la raccolta firme”
- DENTROSALERNO, “Nocera Inferiore: legge d’ iniziativa popolare per diritto a riabilitazione per malati gravi, raccolta firme”
- INPRIMANEWS, “Una legge di iniziativa popolare per il diritto alle cure riabilitative”